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RINASCIMENTO DEL NORD: IL «MAESTRO DI BRESIMO» E ...

Bartlmä Dill Riemenschneider, Bernardino Thun. (1) ZAMPETTI 1947. Sull'opera grafica del maestro tedesco è ancora imprescindibile. PANOFSKY 1967, in particolare pp. 173-223. Nella prima metà del XVI secolo la chiesa dell'Assunta a Baselga di. Bresimo, in Val di Non, è teatro di un episodio figurativo tra i più signi-.

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Appunti per una giornata a Bresimo - Ambiente Trentino

24 set 2014 - di Lara Zavatteri. La Val di Bresimo, una delle vallate più selvagge del Trentino, si trova all'estremo nord-ovest della Val di Non, nella catena delle Maddalene. Le frazioni di Bevia, Bagni, Baselga e Fontana costituiscono assieme il Comune di Bresimo, posto a cavallo tra la Val di Non e la Val d´Ultimo, ...

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Valle di Bresimo - Trentino

Valle di Bresimo: un'incantevole oasi naturale dalle vaste distese erbose, variopinti prati fioriti e folte aree boschive

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Bresimo: storia e cultura in Val di Non - Scopri il Trentino - Località ...

La selvaggia Val di Bresimo si trova all'estremità nord-occidentale della Val di Non, nella catena delle Maddalene. Gli abitati di Bevia, Bagni, Baselga e Fontana formano insieme il Comune di Bresimo, che gode di una favorevole posizione a cavallo tra la Val di Non e la Val d´Ultimo, in collegamento con il Meranese e la ...
Bresimo, Località della Val di Non, in Trentino, ricca di Storia e Cultura. Ideale per Passeggiate e Trekking verso la Malga. Per Dormire offre Hotel,

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Comune di Bresimo (TN) - CAP e Informazioni utili - Tuttitalia

Bresimo è un comune del Trentino-Alto Adige con 250 abitanti. Statistiche demografiche, numeri utili, CAP, prefisso e PEC. Info su Scuole, Banche, Annunci, ...

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Bresimo Val di Non - Maddalene

Bresimo in alta Val di Non. ... Prezioso monumento della Valle di Bresimo è il castello di 'Altaguarda'. ... L'itinerario si conclude con la visita alla Basilica Santuario di S. Maria dell'Assunta in Baselga, di origine altomedievale romantica, riconosciuta monumento nazionale; al suo interno pregevoli affreschi del quattrocento e ...
Bresimo in alta Val di Non

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Bresimo - Val di Non, Trentino

Il comune di Bresimo si trova tra la Val di Non e la Val di Sole. Il capoluogo amministrativo si identifica nell’abitato di Bevia, le altre frazioni sono Fontana, Bagni e Baselga.

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Santa Maria di Bresimo - APT Val di Non

La Basilica di Bresimo si trova nella selvaggia Val di Bresimo, a Baselga, ai piedi del gruppo delle Maddalene. Chiesa romanica di origine altomedievale, rifatta in periodo gotico e durante il rinascimento, è sempre stata sostenuta dai patrocini dei nobili locali, dagli Altaguardia, Thun, Arsio, Bragher e Roccabruna.

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La frazione di Baselga nel comune di Bresimo (TN) Trentino-Alto Adige

Baselga fa parte del comune di Bresimo, in provincia di Trento, regione Trentino-Alto Adige. Alberghi, hotel, meteo, video, cartina, mappa interattiva, ultime notizie, parrocchie, annunci gratuiti, cap, numeri utili a Baselga.

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Santuario di Santa Maria - Baselga di Bresimo - Trentino Experience

Nella zona di Bresimo, nel Medioevo, la cappella maggiore era quella di San Bernardo a Bevia. Nei documenti di età basso medievale si trova menzione del toponimo Basilice, definito come villa della pieve di Livo: 1391 â?¦de villa Basilice plebis Livi sub Altaguarda. Baselga era dunque una cappella della pieve di Livo.

Intorno al 1300 a Baselga vi era probabilmente una cappella dedicata a Santa Maria, capella sancte Marie de Basilica, legata probabilmente alla famiglia del castello di Altaguardia, infatti, nel 1335 l'edificio fu ampliato e aggiornato a motivi gotici, a spese dei fratelli Nicolò e Arnoldo di Altaguardia.
Si presume che, in questo periodo, assunse la dedicazione anche a santuario per la presenza della miracolosa statua lignea della Madonna (oggi conservata nel retro dell'altare maggiore).
Si ritiene che fu conservata parte dell'abside e la base del campanile, ristrutturato poi nel 1469 quando fu aggiunta la sacrestia a sud (demolita e ricostruita nel XIX secolo), ad opera di Paolo di Domenico proveniente da Como.
Gli affreschi della cantoria furono finanziati da Iacopo di Roccabruna, ricoperti poi da quelli cinquecenteschi, oggi completamente visibili dopo i recenti restauri.
Il 24 agosto 1438 il vicario del principe vescovo consacrò tre nuovi altari: il maggiore dedicato alla Madonna, l'altare di Santa Caterina e l'altare dei Santi Rocco e Pancrazio.
Dopo il 1550 la chiesa comune della valle divenne quella di Baselga per volere dei Thun di Altaguardia.
Nel 1742 fu eretto un protiro in facciata, abbattuto poi all'inizio del XX secolo, in quel momento furono coperte le parti degli affreschi cinquecenteschi ancora visibili sulle pareti della navata.
Intorno alla metà del XIX secolo infatti gli affreschi della navata erano stati ricoperti da uno strato di calce bianca, rimasero visibili solo gli affreschi della cantoria
Nel 1861 il Comune riuscଠinoltre a comprare il castello e i rimanenti fondi dei Thun.
Nel corso del Novecento la chiesa subଠulteriori rimaneggiamenti e soprattutto fu costruita la nuova sacrestia appoggiandola al contrafforte della parete meridionale.
Gli affreschi interni sulle navate furono ripuliti dalla calce una prima volta nel 1946, intervento che provocò numerose perdite di intonaco. Ulteriori restauri si resero necessari negli anni settanta per consolidare il colore e infine gli ultimi restauri del 2000 che hanno ridato nuova visibilità a questo importante ciclo di affreschi.

Il fianco meridionale della chiesa presenta un grande affresco raffigurante San Cristoforo, scoperto e restaurato nei restauri degli anni novanta, è un-opera tardo quattrocentesca, probabilmente eseguita durante i lavori di costruzione del 1469.
Alla parete meridionale si appoggia anche il campanile a pianta quadrata, con quattro finestre a tutto sesto nella cella campanaria.
l'abside è poligonale con due finestre ad arco acuto e una piccola finestra centrale.
l'impianto della chiesa è a navata unica con tre campate a volte a crociera rette da semicolonne.
A sinistra dell'ingresso una scala a chiocciola di 20 gradini in pietra alla loggia della cantoria.
La scala è chiusa da una ringhiera in ferro battuto con una decorazione floreale dorata, opera del 1902 di G. M. di Rumo.
Sul lato sinistro del presbiterio è murato un tabernacolo in pietra, costituito da una piccola nicchia rettangolare con una grata in ferro battuto e una cornice gotica.
Il timpano è decorato con uno scudo araldico vuoto, potrebbe essere quello della famiglia Altaguardia cancellato quando il castello e la chiesa di Baselga passarono ai Thun.
Sulla destra del presbiterio si trova l'altare a portelle (Flùgelaltar) di Santa Caterina, posto davanti alla porta della vecchia sacrestia.
Reca sul retro della predella l'iscrizione:Anno domini 1504 (-07?) per magnificus inclitus dominus Bernardinus de Tono ad altare istud vigesima quinta novembris perpetuam missam instituit. Idem ipse presentem tabulam fieri fecit ad omnipotentis dei et beate Marie laudem atque sancti Bartolomei et Catharina patronorum Ann 1508 con ai lati gli stemmi Thun ed Arsio. Questa iscrizione riferisce al 1504 l'acquisto di una messa perpetua su questo altare, e al 1508 la collocazione del paliotto sottostante, dove sono rappresentati i due committenti.
Il paliotto dell'altare di Santa Caterina rappresenta la Madonna con il Bambino e i Santi Bartolomeo a sinistra e Caterina a destra, a lato della Madonna si vedono i due coniugi, Bernardino Thun e Brigida d-Arsio, in atto di supplica.
Secondo alcuni studiosi l'altare apparteneva alla cappella dei Santi Fabiano e Sebastiano nel castello di Altaguardia e trasportato poi nel 1508 nella chiesa di Baselga, quando fu apposto il paliotto con San Bartolomeo e Santa Caterina realizzato tra il 1505 e 1508.
l'altare subଠil furto di tutte le statue nell'ottobre del 1979.
Lo scrigno, adorno di una semplice fascia a rameggio, racchiudeva in tre edicole la Madonna in Trono col Bambino e due angioletti reggicartiglio in alto, Santa Caterina e San Bartolomeo.
Le portelle sono interamente dipinte, sul lato interno con San Fabiano, con il bordone, e San Cristoforo, sul lato esterno con San Sebastiano e San Rocco con l'Angelo che lo guarisce, immersi in un paesaggio rappresentato come unitario.
La predella è costituita da un-unica nicchia entro cui era il bassorilievo con l'immagine della Veronica.
l'altare è stato recentemente attribuito alla cerchia bolzanina di Silvestre Mùller che riecheggia una tradizione specificatamente tirolese ma che si avvale anche di motivi della coeva pittura padano-veneta.

La navata è affrescata con un ciclo pittorico che si dispiega lungo una fascia che interessa le due pareti e una fascia sopra il parapetto della cantoria e sui sostegni dell'arco santo.
Il ciclo è composto da diciotto riquadri entro un finto colonnato dipinto e i pilastri che sostengono i costoloni della volta a crociera.
Il ciclo di affreschi riprende l'iconografia della Kleine Passion (Piccola Passione) di Albrecht Dùrer con episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento.
l'artista che ha lavorato a Baselga era probabilmente di origine tedesca, un pittore itinerante aggiornato sulle novità proposte dal Dùrer in Germania ma che conosceva anche la cultura decorativa italiana.
La datazione degli affreschi non è certa, si possono datare intorno al 1539 quando la chiesa fu riconsacrata.
La lettura procede dalla destra dell'arco santo per concludersi alla sinistra.
Al di sotto, una fascia divisa da triglifi racchiude dei cartigli associati ad ogni riquadro: la maggior parte sono motti di poche parole,

l'altare maggiore di Baselga è probabilmente da attribuire alla produzione della bottega di intagliatori dei Bezzi, forse opera di Giandomenico, amante delle figure cariatide e di un repertorio decorativo fastoso. Intorno alla metà del XVII secolo Giandomenico e il figlio Domenico erano attivi a Marcena di Rumo, non è da escludere dunque un loro intervento anche a Baselga.
l'altare presenta un-ancona divisa da quattro semicolonne intagliate a tralci d-uva e putti, tra le colonne si vedono delle figure cariatide e delle maschere, motivi tipici della produzione dei Bezzi.
La pala è datata alla metà del XVII secolo e rappresenta la Madonna assunta in Cielo tra i Santi Antonio da Padova e Pietro.
La cimasa racchiude un altro dipinto settecentesco che rappresenta la Madonna del Rosario con i Santi Antonio da Padova e Teresa ed infine i committenti, le figure più piccole.
Le ali dell'altare sono sormontate dalle statue di San Gioacchino a sinistra e Santa Anna a destra.
Nella nicchia dell'altare dietro la pala è conservata una statua lignea della Madonna, detta di Basiliga, ritenuta miracolosa e che ha reso importante il santuario.

Nella chiesa di Santa Maria di Baselga è sepolta la moglie di Baldassare Thun, Filippa d-Arco, morta il 21 ottobre 1493, la cui lapide fu murata nella controfacciata a destra dell'ingresso.
La lapide fu tolta dal pavimento (si trovava sotto i banchi di fronte a dove è ora murata) all'inizio del 900 quando fu realizzato il pavimento di battuto (poi coperto da lastre bianche e nere) e le tombe presenti furono interrate.
Racconta Don Depeder (Finestra aperta su Bresimo) che, aperta la tomba, si trovarono alcune ossa, tracce di vesti in lana grossa e una cintura di corda intrecciata, probabilmente indicanti l'appartenenza e la devozione ad un ordine di penitenti (si ritiene che la contessa appartenesse al Terzo Ordine di San Francesco).
Le ossa furono riposte in una cassettina e murate dietro la lapide.
l'altare di Santa Caterina fu donato da Bernardino Thun e dalla moglie Brigida d-Arsio nel 1508.
Nella zona di Bresimo, nel Medioevo, la cappella maggiore era quella di San Bernardo a Bevia. Nei documenti di età basso medievale si trova menzione del toponimo Basilice, definito come villa della pieve di Livo: 1391 â?¦de villa Basilice plebis Livi sub Altaguarda. Baselga era dunque una cappella della pieve di Livo.

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Territorio - Comune di Bresimo

Sito istituzionale del Comune di Bresimo - Rete Civica del Comune di Bresimo.

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Bresimo - Wikipedia

Bresimo (/'brezimo/; Brésem /'brezem/ in nones) è un comune italiano di 252 abitanti della provincia di Trento. Il paese riunisce in un unico abitato le località di Bevia, Fontana e Fontana Nuova. Più staccata verso est si trova la frazione di Baselga.

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